Un'attività per i primi giorni di scuola che vi terrà
impegnate circa due lezioni può essere la seguente:
Possiamo ritagliare ( o farle ritagliare dai bambini a casa
per compito) delle letterine dalle riviste:
Ricorda di scegliere il formato stampato maiuscolo per facilitare i bambini
Successivamente disponiamo le letterine in ordine sparso
ogni tre banchi e avviamo una "caccia alla letterina" per
comporre il proprio nome.
(Attività interdisciplinare: italiano)
(Attività interdisciplinare: italiano)
Quasi tutti gli alunni sono in grado di scrivere il proprio
"compagno velocista". È una buona occasione per iniziare a
collaborare, fare gruppo e parlare di reciproco
aiuto.
Quando tutti avranno trovato le proprie lettere potranno
incollarle sul proprio quaderno per comporre il proprio
nome.
Sotto al proprio nome possiamo fare realizzare un collage
di stoffa, carta o altro materiale che avrete a disposizione
per creare un proprio ritratto a figura intera.
di stoffa, carta o altro materiale che avrete a disposizione
per creare un proprio ritratto a figura intera.
Si divertiranno un mondo!
Possiamo ora raccontare una storia:
Un classico che non smetterò di amare è la storia di Cipì!
È una storia con un elevato simbolismo.
Quest'anno la userò per accogliere i bambini della classe 1^
QUI trovi il racconto della Nacita di Cipì e come è nata la storia.
Per comodità copio e incollo qui sotto il racconto della prima parte
Nascita di Cipí
C'era una volta (e c'è ancora) un piccolo paese disteso nel verde e al sole: nel paese c'era un palazzo alto alto e sul tetto del palazzo, nascosta sotto una tegola, una passera covava tre sue uova piccine, senza abbandonarle mai. Babbo passero pensava a procurarle il cibo volando dal nido alla campagna e dalla campagna al nido e sceglieva per lei i chicchi di grano più teneri e grossi e saporiti e quando glieli portava le diceva: – Porta pazienza! Ancora un po' e sarai mamma!
Un bel mattino di primavera la passera sentí: cric, cric..., allora alzò le ali e vide che erano nati tutti e tre.
– Come sono felice! – esclamò, e insieme con babbo passero spiccò il volo verso il cielo azzurro.
Al sole tiepido frullò le ali intorpidite, poi si alzò sopra i comignoli, più in alto della punta del campanile, più su del parafulmine, sempre più in su, nell'azzurro. Quindi si tuffò di nuovo verso il suo nido e passando gridò alle nuvole, al sole, alle rondini, al nastro d'argento che si snodava laggiú in mezzo ai prati verdi, ai fiorellini e ai fili d'erba, agli alberi che stavano maturando i frutti e ai pioppi che facevano la guardia, dritti come carabinieri sull'attenti, accanto al fiume.
– Sono nati! Sono mamma! Sono tre!
Tornata al nido, li osservò attentamente: com'erano belli, pur senza piume, i suoi figlioli! Allungavano il collo verso la mamma, aprivano il becco, chiamavano.
Uno, il piú piccino, era il più birichino: sbatteva le alucce e si girava di qua e di là come se il nido fosse troppo stretto per lui. I fratellini facevano: cip, cip, cip, con garbo, lui invece gridava: cipí, cipí e non smetteva mai.
– Ecco, lo chiameremo Cipí! – disse la mamma.
A sentire quel verso strano il babbo e la mamma gli dicevano: – Perché piangi?
– Cipí... cipí, voglio uscire di qui!... – gridava lui.
– Stai qui, ora ti copro con le mie piume calde, – gli sussurrava la mamma mentre lo scaldava con l'ala.
– Cipí... cipí, voglio uscire di qui!... – gridava lui.
– Stai qui, ora ti copro con le mie piume calde, – gli sussurrava la mamma mentre lo scaldava con l'ala.
Gli altri due si addormentavano subito, invece lui si dimenava: – Cipí... cipí..., voglio uscire di qui!... – e ci voleva del bello e del buono e tutta la pazienza della mamma per convincerlo a dormire come i suoi fratellini.
E una volta che babbo e mamma non erano li, nudo com'era, saltò fuori dal nido e cominciò a girare per i tetti, finché, arrivato sul ciglio, guardò giù e gli girò la testa.
Terminato il racconto possiamo guardare il video, sempre
se i bambini non la voglio ascoltare di nuovo...
Ora possiamo passare alla creazione di Cipì da appendere
in classe o da portare a casa...
Oppure puoi utilizzare questo sito
o questo per stampare un semplice template da ritagliare, se i tuoi alunni sono abili con le forbici... (Trovati su Pinterest)
Chiediamo ai bambini se sono a conoscenza di chi ha scelto
il loro nome e perchè.
il loro nome e perchè.
le seguenti domande da fare completare a casa insieme
ai loro genitori.
- Chi ha scelto il mio nome?
- Perché lo ha scelto?
(Può essere copiato alla lavagna o puoi prepararle e
fotocopiarle per poi incollarle sul quaderno)
Se avrete occasione di incontrare i genitori o la
rappresentante di classe per tempo, chiedete loro di
raccontare, qualche simpatico, originale, tenero evento
accaduto nei giorni di attesa, o nascita, o dei
primi magici momenti a casa... È importante che i bambini
si sentano amati, attesi, desiderati....
Ora possiamo leggere qualche versetto di Isaia 49
Ascoltatemi, o isole,udite attentamente, nazioni lontane;il Signore dal seno materno mi ha chiamato,fino dal grembo di mia madre ha pronunziato il mio nome.e commentarlo insieme ai bambini.
Ecco, ti ho disegnato sulle palme delle mie mani,
Buon lavoro!
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